“Quando l’anima ride”

Franz Diolosa
16 min readJan 8, 2021

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Era un anno qualsiasi di un giorno qualsiasi della mia vita. Lessi questa frase in uno strano manifesto in bianco e nero. Non so cosa significasse.

“E se fossero gli altri a viaggiare nella direzione sbagliata?”

“E se davvero non fossi io a viaggiare contromano?”.

Fu come risvegliarsi dal coma…

Tutti cercavano di convincermi che l’unico modo per realizzarmi ed essere accettato dagli altri, era scendere a compromessi, conformarmi al pensiero comune.

Ad un certo punto tutto è cambiato. Cosa è successo?

Il dolore era diventato troppo grande. Ignorare i problemi e vivere in una beatitudine ignorante era qualcosa che non ero più disposto a fare.

Ho iniziato a cercare risposte che mi portassero lungo uno strano sentiero verso qualcosa di molto più bello di quanto potessi immaginare.

Questa è la storia di come ho conquistato più libertà di trascorrere il mio tempo come voglio, dove voglio e con chi voglio.

Da quasi esaurito a imprenditore digitale indipendente.

Tutta la mia vita è stata una bugia. La soluzione era smettere di fingere e iniziare ad ammettere.

E poi pormi una domanda: “Cosa hai intenzione di fare al riguardo?”

Essere negativi è più facile. Ma è solo quando quasi tutto è andato in frantumi, che è diventato possibile ricostruire la mia vita da zero.

Fare quello che fanno tutti. E non lamentarmi…

Un po’ come si faceva nell’economia programmata.

Alcune nazioni in passato la sceglievano come modello sociale, perché dava questa sorta di garanzia di una ‘prevedibile’ sicurezza sul futuro. Un futuro in cui tutti, nessuno escluso, potesse mai arricchirsi.

Ma almeno avevi il ‘mangime’ garantito. E se te ne mancava un po’, potevi naturalmente andare a beccare quello del pollo vicino a te, che poi andava a beccare quello del compagno vicino, ecc.

E questo è esattamente il copione seguito dal 99% dell’umanità: Il programma è sempre lo stesso: studia cose che non servono per la tua realizzazione, ma che sono funzionali al sistema. Quindi, trovati il posto fisso, così sei lo schiavo di qualcun altro. Poi tira su famiglia. Fai figli.

Aspetta la pensione, e infine la MORTE. Insomma, se va bene, questo è il copione, con il lieto fine, per giunta.

Tutto questo mi causava un’immane sofferenza, rabbia, inquietudine, tensione, perché sembrava appunto una trappola, un inganno, da cui non c’era via di uscita. E nonostante ciò, per lungo tempo, ho provato ad assecondare la gente.

Ho frequentato una scuola secondaria (la odiavo), poi l’università, che ho cambiato 3 volte, e ho lavorato persino per 3 euro l’ora, rompendomi la schiena 12 ore al giorno, 7 giorni su 7… Ma un giorno non ci ho visto più….

Licenziato per colpa di un “cicca”.

Ho accettato e svolto lavori di merda.

Si per me sono di merda.

Vuoi forse negare che lavorare nella polvere per 15 ore non è di merda?

Ecco.

Vuoi forse dire che lavorare in un call center non è di me…erda?

Un giorno, era il 2008, mentre scaricavo della merce, dopo una giornata di massacro lavorativo, inciampai, e distrussi l’intero contenuto di un bancale di arance (un bancale è composto da circa 96 casse).

Ma accadde di peggio.

Qualche fesso, aveva lasciato una cicca di sigaretta a terra proprio nel punto in cui erano cadute, e gran parte della merce, prese a fuoco… Il mio capo mi fece a pezzi.

“Ma dico, che testa hai, razza di imbecille?”

“Di questo passo ti rispedisco a casa”

Volevo morire.

E potevo già sentire quella vocina dentro di me:

“Francesco mio, purtroppo non vali niente”

Finii per essere licenziato.

E dovetti ripagare i danni.

Nonostante tutto ero felice e festeggiai addirittura la mia scarcerazione. E’ stato davvero divertente lasciare il “Boss” in uno stato di confusione totale, ma prima di andarmene gli feci un ultimo regalo:

Gli sghignazzai in faccia. Finalmente ero libero.

Finalmente ero fuori da quell’inferno.

Prima di squagliarmela, una scritta rubò la mia attenzione. C’era un giornale di non so quale testata, sbattuto in bella vista sul tavolo vicino alla porta d’ingresso. Il giornale si mosse, senza che nessuno lo toccò, cadde a terra e si aprirono le sue gambe in una pagina specifica, dove si poteva leggere:

“Ogni essere umano è attore, sceneggiatore e regista della propria vita.”

Per qualche strano motivo, io non ero nessuno dei tre. Non ci voleva un manifesto mortuario grottesco per farmi capire che vivevo in un mondo fuori posto. E che la giustizia era già morta da ben prima che io nascessi.

Ci pensavo mentre passavo da un lavoretto all’altro la sera, a casa, mentre stavo davanti al mio computer per cercare alternative a ciò che la società convenzionale mi offriva in quel momento.

Allora, mandai al diavolo i pregiudizi, la paura del fallimento, lo sconforto, e tutte le mie incertezze… così mi dedicai anima e corpo alla ricerca della mia verità. Non è un percorso per tutti.

Mi chiedevo come fosse stato possibile che nella prima fase della mia vita, tutto fosse stato sempre difficile, “in salita”, problematico e in parte sofferente.

Anche il più piccolo traguardo, ho dovuto sudarmelo, lottando contro la diffidenza degli altri, alienati da culture scolastiche fuorvianti, dai media, dalla politica, dai social e da una società senza più valori morali.

La mia strada per la “felicità” è stata lunga e tortuosa, gravida di sfide, di rinunce, di fallimenti e spesso di abbandoni. Non fu facile.

I primi soldi, il crollo e…

Era il 2009, avevo 19 anni e avevo aperto il mio primo store su ebay in dropshipping (vendevo prodotti di altri).

Vendevo navigatori satellitari per auto, ma durò solo un paio di settimane, perché Il bastardo da cui compravo i navigatori per rivenderli, sparì con i soldi di tutti i miei clienti.

Un altro disastro!

Mi toccò rimborsare più di 5000€, tanto che il caso finì su Striscia la Notizia, data la gravità dei danni che avevo subito (insieme ad altre persone) da quel criminale.

Fu un duro colpo, ma il giorno dopo ricominciai da capo. Decisi che non mi sarei alzato da quella sedia, finché il mio computer non avesse iniziato a sputare soldi.

Quindi, mi rimboccai le maniche e continuai a studiare come generare reddito da internet. Ho provato davvero di tutto. Rimasi, però, affascinato da un modello in particolare. Ci arriviamo tra poco.

Furono 3 anni di studi intensi. Iniziò ad alimentarmi un’altra forza. La curiosità. Non importa come sarebbe andata. Successo o fallimento, sarebbe stato comunque qualcosa di utile. Avrei fatto esperienza e imparato nuove cose.

(Anni dopo scoprì che questa era proprio la mentalità di chi realizza il successo.)

E così quasi per scherzo, lanciai un primo blog. Volevo provare a vendere una piccola guida digitale 8un ebook) nel mercato della seduzione.

Avevo letto molte guide in inglese, quindi non partivo proprio alla cieca, avevo indagato, e i dati dicevano che la gente acquistava, almeno in lingua inglese. Il problema è che in Italia era un terreno vergine. Non pensavo che avrei fatto una sola vendita …

E invece…

Arrivarono i primi ordini. Non molti, ma la gente acquistava per sapere. Funzionava. Quando fai la prima vendita, non ci credi. Canti, balli. Chiami una persona a te cara. La abbracci. Lei non capisce.

Continui a ballare. Quel piccolo traguardo, aveva rafforzato la mia passione, mi dava gioia ed ero colto da una piacevole incredulità.

Purtroppo qualcuno credeva ancora che fosse un gioco. Avevo addosso il peso dei miei genitori che mi spingevano verso il mondo convenzionale.

“Siamo davvero contenti che tu ce l’abbia fatta, ma cerchiamo di essere realistici: che futuro ti puoi costruire vendendo guide per cani? Quanto puoi farci, 30, 40 euro al mese? Torna nella realtà, Francesco.”

Non sarei più tornato.

A 21 anni diedi alla luce il mio primo progetto semi-serio. (in realtà non era un vero e proprio business, vendevo un singolo prodotto). Tutto nacque per caso, mentre leggevo il libro “The Secret”.

Così, mentre stavo per la prima volta cavalcando l’onda del successo, scrissi un altro ebook sulla “Legge di Attrazione”. In definitiva scrissi l’ebook, creai la pagina di vendita e misi in piedi una campagna con Google Adwords. Questa volta impiegai solo due settimane.

Dopo un mese, viaggiavo già con una media di 250 € al giorno di entrate. Incredibile, vero? Ero diventato instancabile, ambizioso, fiero di me. Non mi sentivo più come quando facevo un lavoro che non mi piaceva e il tempo non passava mai.

Al contrario!

Non volevo che il tempo finisse, così creai un altro prodotto. Stavolta volevo farlo più grosso (letteralmente): Non più un semplice report, ma un vero e proprio corso multimediale per passare da velocista a maratoneta sotto le coperte, con video corsi, fogli di esercizi, manuali, bonus annessi.

Contattai un “esperto” che accettò e iniziammo a lavorare. Mi affidai nuovamente a Google Adwords. Inviai il traffico direttamente alla pagina di vendita e senza nessuna lista clienti. La domanda di mercato era incredibile. Si vendeva come le caramelle. Adwords era un po’ la gallina dalle uova d’oro del marketing online.

Se lo sapevi usare, potevi fare vere fortune, ovviamente in presenza di un buon prodotto con un buon marketing a supportarlo. Andò avanti così per oltre due anni.

Fino a che: Si ripresentò la “sfiga”: Google mi bannò l’account, senza alcun apparente motivo. Gran parte del mio lavoro on line censurato da un giorno all’altro, e insieme a me migliaia di altri utenti nel mercato mondiale. Era il periodo del famosissimo “Google Slap”.

Quel momento segnò uno spartiacque tra il vecchio modo di fare business online, e il nuovo modo (regole più severe, politiche sulla privacy più rigide, un linguaggio più sobrio, ecc, ecc).

Se un giorno dovessi toccare il fondo?

Ancora una volta.

Dentro di me sentivo che un giorno avrei potuto perdere tutto, e fallire in maniera devastante … ma non così.

Fu orribile.

Dubbi e tensioni presero il sopravvento nuovamente. Rimasi bloccato. Impiegai molto tempo prima di capire cosa diamine fosse accaduto al mio cervello.

Come superai tutto questo?

Come trovai la forza di rialzarmi? Nel solo modo possibile. Prendendo di petto la paura, riconquistando la curiosità della scoperta. E soprattutto, tornando ad agire come se non avessi nulla da perdere…

“Se un giorno dovessi toccare il fondo, e ciò dovesse accadere, anche per pura e semplice fatalità, non farti scoraggiare dalla paura di ricominciare, anzi, accoglila, perché è proprio la paura il motore della nostra esistenza”

Si, anche se sembra un paradosso. Se la vedi come un fiore gentile capace di regalarti la fragranza dell’esperienza, essa ti farà crescere. Al contrario, se proverai ad ucciderla, essa ti punirà duramente.

Io, dunque, non ebbi più paura (forse è errato dire che non ebbi paura, diciamo che stavo imparando a gestirla) e misi anima e corpo nel mio lavoro, contribuendo ad alcuni lanci e progetti.

Entrai anche far parte come “Head of Digital” per 7 anni, nel team HDR al fianco del celeberrimo Roberto Re.

Realizzai con la squadra progetti di grande successo, organizzando ogni tipo di strategia, per veri e propri tour, per corsi dal vivo e per lanci di programmi di formazione online, molti di grande successo.

Avevo un’ottima collaborazione con una delle aziende di formazione più importanti in Europa.

Stavo accumulando tanta esperienza e vivendo sulla mia pelle svariate situazioni. In quel periodo tutto stava andando a gonfie vele ma… Con il passare del tempo, ero sempre meno felice. Le mie azioni non erano in linea con i miei desideri.

Non più.

Il motivo era che quello che avevo non mi bastava più. Aprile 2020, nel pieno della pandemia. Decisi che era arrivato il momento di continuare la mia carriera da solo, era arrivato il momento di dedicarmi ai miei progetti e alle mie idee.

“Cioè, proprio in uno dei momenti peggiori dell’Italia dopo la 2′ guerra Mondiale e con una moglie al 7′ mese di gravidanza, decidi di rinunciare ad un’entrata sicura (e proficua), per perseguire i tuoi sogni?”

A quel punto, non solo ero messo economicamente male (perché avevo interrotto improvvisamente un importante entrata), ma dovevo incontrare lo sguardo di mia moglie e chi ci è passato sa cosa voglio dire.

Il punto è che il 99% degli individui fa le cose in modo ordinario, e per questo non realizza mai niente nella vita. E poi si ritrova a rimpiangere. Non volevo fare lo stesso errore.

Preferisco rientrare nell’ 1% dei visionari, di coloro che hanno un sogno, e sanno di poterlo conquistare, a costo di giocarsi tutto. Si, sembrerebbe una follia, ma il punto è questo:

Non possiamo ottenere risultati straordinari se affrontiamo le cose in modo “ordinario”.

Finalmente ero libero.

Ero di nuovo di fronte a qualcosa di sconosciuto che mi avrebbe permesso di guadagnarmi da vivere in modo totalmente indipendente, con qualcosa che avrebbe avuto i miei principi di vita e i miei valori.

Avevo la necessità di cambiare. Sentivo che, con una figlia in arrivo e alla soglia dei 35 anni, era arrivato il momento di creare un progetto che fosse mio al 100%.

Facciamo un passio indietro…

2017, Orlando, Stati uniti D’America.

Mi sentivo confuso e triste, mi trovavo nella sala conferenze di un Hotel a Orlando, vicino agli Universal Studios. Stavo assistendo ad una conferenza su Marketing e Funnel ma ero li anche per ritirare un premio, molto ambito all’interno del mio settore.

Il “Two Comma Club” di Russel Brunson. Premio ottenuto dopo aver raggiunto il mio primo milione di euro con un singolo funnel.

Ma non è di questo che voglio parlarti. Ero in una sala con circa 3000 persone. Gli speaker si susseguivano sul palco, ricevevano applausi, approvazione e vendevano i loro prodotti.

Le persone, in sala, parlavano tra di loro, si scambiavano contatti, discutevano dei temi dell’evento. . .

Un giorno i vincitori del premio (tra cui io) di cui ti parlavo all’inizio hanno avuto la possibilità di partecipare alla “Round Table”. Eravamo in una stanza con tutti i relatori.

Una bella idea.

Potevamo sederci accanto a loro (i relatori), fare domande, fare foto e parlare con un gruppo di pari dove tutti hanno gli stessi obiettivi.

Era utile perché potevi sfruttare l’esperienza di persone che avevano raggiunto ottimi risultati. Così se avevi un problema o un dubbio potevi chiedere a loro. Insomma, potevamo confrontarci con personaggi di spessore.

Quella giornata finì in quel modo. Mentre mi accingevo ad uscire dalla sala vidi una buona parte degli speaker riuniti, in cerchio. Scherzavano, ridevano, e notavo una certa sintonia tra loro.

Lo si capiva dalle movenze e dai loro sguardi. Sembravano affiatati. Annuivano e per quello che potevo percepire, perché ero a qualche metro di distanza, si scambiavano opinioni e consigli. Sembravano un gruppo di buoni amici. “Pensavo…”

Ero un pò invidioso. Era quella la cerchia di cui anche io volevo fare parte. Così ho provato ad avvicinarmi. Volevo scambiare due chiacchere e fare qualche foto.

Nulla di più.

Sfortunatamente non ebbi il coraggio di avvicinarmi, feci finta di niente, cambiai direzione e mi allontanai per raggiungere l’uscita. Quello è stato il momento in cui ho capito (per l’ennesima volta) che volevo diventare una persona autorevole nel mio settore.

Capì che forse era arrivato davvero il momento di salire ancora un gradino. Volevo anche io essere invitato alle conferenze, volevo fare parte di un gruppo di amici e creare un progetto di formazione tutto mio dove poter applicare ogni cosa solo per me.

Fino ad all’ora ero stato per l’80% dietro le quinte di altri imprenditori e professionisti, li avevo aiutati nei loro progetti.

In realtà non molti, perché ho sempre preferito avere pochi clienti da seguire, i migliori dei rispettivi campi piuttosto che dedicare il mio tempo per tanti. Quindi in 13 anni avrò forse avuto 4–5 aziende con cui ho collaborato.

Non di più. In quel momento avevo quasi 10 anni di esperienza e avevo il desiderio di fare qualcosa che fosse mio al 100%.

Quale modo migliore per farlo se non facendo formazione?

Il punto è che fare formazione, insegnare ad altri, è uno degli strumenti più potenti per creare la propria identità all’interno di un mercato.

Ci sono tanti imprenditori che ad un certo punto diventano a loro volta insegnanti, scrivono libri, sono invitati ad eventi come speaker. Prendiamo Gordon Ramsay. E’ un cuoco, famoso in tutto il mondo.

Ha scritto anche diversi libri e ha anche diversi corsi. Non è l’unico personaggio.

Perché lo fa?

Non è solo questione di soldi, non è quella roba che vedi li fuori, è anche e soprattuto una questione di essere più credibili.

Ha più a che fare con il fatto di lasciare un segno nella vita delle persone. Ad esempio, odio quando mi dicono “Chi sa fa, chi non sa insegna”.

Il problema non è “insegnare”. Piuttosto, spesso, ci si ritiene esperti, solo dopo aver scoperto un interesse per un tema e aver letto un paio di libri, e non tanto per aver prima compreso intere discipline attraverso la pratica maniacale e l’esperienza.

Chi non vorrebbe imparare da Elon Mask?

E se ne avessi la disponibilità, quanto pagheresti?

Una competenza si studia, si sviluppa, si applica e poi si insegna. Molte persone passano dal primo stadio all’ultimo.

L’esperienza e la pratica non si vive sui libri o sui corsi e se non hai esperienza hai poco di utile da insegnare e divulgare a persone che vorrebbero darti i loro soldi per saperne di più. In definitiva, lo status di formatore aumenta l’influenza che hai all’interno del tuo mercato.

Sei percepito, ancora di più, come uno che ne sa.

Quindi la frase “Chi sa fa, chi non sa insegna” è una stronzata.

I vantaggi sono molteplici:

– Grazie alla formazione costruisci una community di fan che probabilmente si fideranno di te e compreranno qualsiasi cosa creerai in futuro.

— Ti elevi a persona esperta del tuo settore e questo ti porta ad essere considerato un punto di riferimento

– E poi, puoi sicuramente costruire un progetto imprenditoriale online indipendente, partendo anche da zero.

Per quanto mi riguarda, avevo colto appieno questo concetto, il problema è che per anni avevo sofferto della sindrome dell’impostore.

Ogni volta era come se non mi sentissi pronto. Infatti dopo quella breve “illuminazione” tornai sui miei passi e arrivato in Italia continuai a seguire i miei “soliti” clienti.

Solo che, da quel momento, quella sensazione di salire sul gradino successivo è stata sempre più forte e insistente. Pensaci un attimo: perché lo volevo?

Ognuno ha le proprie ragioni.

– Per essere più indipendente

– Per essere invitato alle conferenze

– Per avere un gruppo di fa

– Per lasciare un lavoro da dipendente

– Per dedicarsi a ciò che amiamo

– Per trasmettere le nostre esperienze

– Per avere più credibilità sul mercato

– Per raccontare la nostra visione

– Per dare dimostrazione tangibile e trasparente che ciò che insegniamo e anche ciò che facciamo e viceversa

Dimostrare alle persone di saper padroneggiare un argomento e aiutarle a raggiungere più risultati ci rende memorabili e di conseguenza più autorevoli.

Cosa è successo poi?

Ad un certo punto, l’idea di mollare tutto era sempre più presente e infatti quando ciò che fai non è in linea con ciò che desideri non puoi fare altro che agire di conseguenza.

Se vogliamo evitare di tormentarci questa è la soluzione. Per molto tempo ho continuato e perseverato nel seguire una strada nell’ombra, lavorando per altri.

Fino a quando, a Maggio 2020, ho mollato tutto senza un piano per il futuro.

Il primo vero progetto.

Il giorno in cui mollai l’ultima mia collaborazione storica (quella che ti ho appena menzionato) provai un senso di calma.

Una sensazione che non ho mai dimenticato.

Avvolta in quella calma c’era anche soprattutto una forte convinzione che questo nuovo viaggio sarebbe andato bene. Non avevo nessuna idea di cosa sarebbe successo il giorno dopo.

Ma sapevo che sarebbe stato l’inizio di un viaggio che mai avrebbe avuto fine.

Avevo alcune idee, avevo il desiderio di lavorare a qualcosa di mio e per farlo era fondamentale iniziare a fare delle rinunce.

Stavo per inseguire un sogno. Stavo per iniziare la ricerca della mia (vera) realizzazione. Non sapevo ancora cosa fare ma ero eccitato e anche spaventato dall’idea di scoprirlo. Pian piano l’eccitazione si affievolì, la paura prese il sopravvento.

Ma avevo due forze (ci credevo veramente e un grande perché) inamovibili che mi trainavano, spingendomi avanti, un piede dopo l’altro.

Questo era tutto ciò di cui avevo bisogno. Zero compromessi. Zero rimpianti.

E sai cosa?

Quando ad un certo punto ti accorgi che ciò che ti spinge ad andare avanti non sono più i soldi allora puoi davvero realizzare cose incredibili per te e per le persone che decidi di “servire”.

Questo “passaggio” avviene solo nel momento in cui inizi il viaggio verso la comprensione di quello che le persone desiderano. Credo che impegnarsi in un lavoro indipendente ed essere responsabili della propria vita sia un atto coraggioso.

La vita di chi decide di guadagnarsi da vivere in modo indipendente, per aiutare in modo autentico chi hai scelto di servire, va oltre il mercato, i follower e le strategie. Bisogna essere coraggiosi per ignorare i percorsi convenzionali.

E’ simile al viaggio di un eroe, dove la missione, se decidi di accettarla, è aiutare in modo autentico le persone. Ancora, ancora e ancora.

E’ una chiamata, una vocazione, perché semplicemente non puoi immaginare di fare nient’altro. Perché ti soddisfa in un modo che nessun altro potrebbe mai fare. Credo molto nell’aiutare. Perché una cosa è fare da soli.

Altra cosa è seguire un strada che ha dimostrato di funzionare sotto la guida di qualcuno che l’ha percorsa prima di te.

La mia missione è molto chiara: “Aiutare sia persone comuni, sia maestri, esperti, professionisti, insegnanti o imprenditori a divulgare le loro illuminazioni, sapere, tecniche ed esperienze con il mondo e guadagnare.

Credo che un’intera vita dedicata allo studio di un arte all’interno di un settore, al perfezionamento di una disciplina, senza la condivisione andrebbe sprecata, cosi come conoscenze, intuizioni e insegnamenti appresi andrebbero persi nel tempo.

Credo che ogni persona debba poter tracciare una linea fra il proprio contributo al mondo e le proprie aspirazioni personali.

Credo che ogni persona debba essere in grado di guadagnarsi da vivere online con le proprie competenze.” Vedi, ora più che mai è possibile, per chiunque, creare un lavoro di cui essere orgogliosi, realizzando idee e progetti online, sostenibili e prevedibili, gestiti interamente da remoto e senza l’aiuto di investitori. E’ facile? No.

Le domande a cui nel tempo ho dovuto trovare risposta sono davvero tante. E spesso la ricerca è stata lunga e dispendiosa in termini di tempo e denaro:

– Come trovi una buona idea imprenditoriale?

– Dove trovi i clienti?

– Come crei qualcosa che le persone vogliono?

– Come fai a vendere il tuo progetto in modo prevedibile?

– Come faccio a sapere se la mia idea funzionerà?

– Come posso trasformare l’idea in progetto e il progetto in azioni?

– Come lanciare un progetto online?

– Come comunico in modo trasparente senza “markettate”?

– Come creo un audience prima ancora di creare il prodotto?

– Come creo e lancio un progetto con poco budget?

– Come entro in un mercato in modo veloce?

– Come riduco al minimo il rischio di fallimento del mio progetto?

– Quali libri leggo?

– Come gestisco una giornata di lavoro a casa?

– Il percorso migliore che puoi fare se parti da zero?

– Come creare qualcosa di unico?

– Se la mia idea esiste già cosa devo fare?

– Ci sono già troppe persone più brave di me. Cosa devo fare?

Alla fine cosa è successo?

Questa ricerca e la mia condotta controcorrente mi hanno permesso di iniziare il mio progetto che sogno da oltre 13 anni.

Se vuoi sapere come sta andando puoi farmi compagnia.

Infatti per la prima volta in una nicchia dove non si capisce nulla, dove ognuno si proclama esperto di qualcosa (senza dimostrare nulla) e soprattutto dove si sparano numeri a caso, ho deciso di costruire in pubblico.

Cosa significa?

Costruisco i miei progetti in pubblico, condividendo il più possibile.

Mostrare numeri e metriche può davvero essere un punto di partenza interessante per dare più credibilità a un “mondo” preso letteralmente a sassate da personaggi senza scrupoli.

Quindi se accetti ti mostrerò come partendo da zero porto un progetto digitale a fatturare 100.000 €.

Documento e racconto il mio viaggio così da dare una mano VERA a chiunque vuole guadagnare abbastanza per poter vivere in modo libero e indipendente e in definitiva creare un “lavoro” online di cui essere davvero fieri e orgogliosi.

Puoi registrarti qui >>

Questa è la versione breve della mia storia.

C’è dell’altro, ma lo scriverò un’altra volta.

- Franz

✌️

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Franz Diolosa
Franz Diolosa

Written by Franz Diolosa

👋 La mia missione è mostrare il mio viaggio verso i 100k con un progetto online indipendente • Vuoi unirti a me? ⮕ https://www.franzdio.com/

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